Il balletto classico tra studio scientifico ed arte attraverso i manoscritti del passato
Durante la fine del sedicesimo secolo, la danza classica subisce un incipit a livello scientifico ed informativo, non solo per quanto quindi riguardano le nuove forme e lo studio anatomico rapportato alla danza, ma anche nella stessa concezione dello stile di danza.
In questo frangente storico gli addetti ai lavori, includono quindi una vera e propria fusione in un unico insieme di studio, questa unione di elementi include la percezione di ciò che l’occhio vede, la codifica delle forme ed infine un nuovo metodo di sentire il proprio corpo nel ballo.
Fondamentale per l’assorbimento del lavoro svolto e del movimento generale nella danza classica, risulta perciò il circuito a doppio senso che si verrà a creare, rappresentato dal: “sentire vedendo” e “dal vedere sentendo”.
Tutto questo parallelismo con l’apertura mentale verso nuovi stili di studio e di rapporti tra le diverse discipline, per il raggiungimento di uno scopo univoco, genera perciò l’avvicinamento inevitabili di rappresentazioni differenti.
Collaboreranno tra di loro discipline quali la storia artistica e quella del ballo.
Dal movimento racchiuso nel repertorio classico assieme a quello racchiuso invece nei balli a carattere popolare (soprattutto quelle italiane), così come tra la Danza caratteristica e quella storica, in modo da affiancare gli allievi in maniera molto elementare, scandita e graduale.
Certamente occupando un caratteristico, se non che stimolante, avvicinamento al tortuoso ed ampio stile di danza del balletto classico.
Oggi anche molti altri scritti, manuali e libri dedicati alla danza classica e contemporanea, suggeriscono un accostamento e l’utilizzo profondo di varie rappresentazioni tecniche, disegni e fotografie provenienti da mitologici esperti come Agrippina Vaganova o Carlo Blasis.
Queste rappresentazioni tecniche e stilistiche, occorrono in particolar modo per riuscire infine ad avvicinare i potenziali allievi, anche ad una concezione tecnica del passato, conoscere le antiche tecniche e gli antichi e primordiali metodi di studio della danza classica, occorre quindi a capirne meglio i metodi moderni.
Stessa cosa vale per quanto riguarda la conoscenza dei costumi utilizzati nel corso della storia del balletto, ed anche per la relativa mimica, sono tutti metodi innovativi ed utili per entrare in sintonia con la Danza più attuale, in modo da introdurre nel miglior modo rappresentativo possibile, il nuovo allievo nel Mondo del balletto.
Un sapiente e molto valido suggerimento, è quello di offrire un valore aggiunto al nostro studio fisico della danza, addizionando anche quello intellettuale, magari acquistando manuali specifici di storia e tecnica anche passata della danza classica (dato che non tutte le scuole di danza, pur essendo valide, non prevedono questo genere di studio parallelo); in questo modo otterremo un quadro generale del balletto a 360 gradi: fisico e mentale.
Alcuni testi attuali e del passato, possono rappresentare preziosi strumenti per apprendere al meglio l’arte del balletto, inoltre possono aiutare moltissimo anche ad accrescere il proprio bagaglio culturale, ampliando orizzonti come ricettività, fantasia, finezza ed inventiva.
Infine anche per riuscire a scovare ed a perfezionare elementi di studio come la capacità di critica e la capacità di collegamento, fondamentali e riconosciute anch’esse come obiettivi di studio da molte accademie di danza classica.